Esistenzialismo…

capitalismo-2

E mi siedo qui a sentire il rumore del mare. Pensando e dunque scrivendo. Due azioni che non riesco a scindere piú ormai. Ad ogni pensiero corrisponde uno scritto di forza uguale e sovente contraria. Che sia moto rivoluzionario non mi é lecito saperlo ancora.

Il mare é malato di possesso come noi comuni mortali? Oppure prende ció che la natura gli dà e restituisce alla Terra senza avidità alcuna? Ormai vedo, sento e respiro gesti che mi scuotono l’anima. Il confine tra l’ambire sempre e l’accontentarsi mai quanto é miserabilmente labile? Cosa stiamo diventando? Macchine costruite per fagocitare tutto e prendere e pretendere la roba d’altri, la donna d’altri, o siamo ancora anime vuote che colmano la propria insicurezza collezionando “cose”? Magari entrambe le ozpioni sono valide.

Ho come l’impressione che l’uomo stia perdendo del tutto il rapporto con la propria spiritualità. Quel viaggiare dentro il proprio subconscio che spaventa da morire ma che rappresenta la piú grande scoperta che l’umanità abbia mai fatto. Accumuliamo nozioni ma mai profonda conoscenza. Ci fregiamo di titoli che mettiamo in bacheca ma falliamo nel guardarci allo specchio.

E piú affermiamo il proprio Ego in questo mondo, piú abbiamo paura di averci a che fare per davvero. Abbaianti e insicuri.

Camminiamo mano nella mano con persone che nemmeno conosciamo per sconfiggere la paura del buio. Il buio della nostra anima. Sfibrata, non alimentata e ormai totalmente abbandonata.

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