La lettera

Ghiggia

Questo sabato al parco non c’era.

“Francesco. Sono partito per l’Argentina. Vado finalmente a chiudere i miei conti col passato. Ci vediamo tra due settimane, stesso posto, stessa ora”. Non so come, ma Daniel aveva trovato modo di farmi recapitare una lettera da un mocciosetto pieno di lentiggini. E aveva anche scritto bene il mio nome.

I conti col passato…parole impegnative le sue. Aveva tanti scheletri nell’armadio Daniel e trovava sempre il modo di tirarli fuori nelle storie che mi raccontava. Mi lasciava sempre col dubbio che i protagonisti dei suoi racconti fossero personaggi a lui vicini.

Lui che non amava nemmeno finire ció che mi narrava, stava per andare a chiudere col passato. Ma che passato? Mah. Che profondo mistero questo Daniel! A volte credo quasi sia il frutto della mia fantasia.

Da buon argentino una volta rispose cosí alla mia domanda. “Ghiggia. Avrei voluto essere lui. Come ha fatto piangere lui i brasiliani, nessuno mai”.

Si riferiva al Maracanazo e a quel gol che diede la vittoria mondiale all’Uruguay. Il grande Brasile sconfitto e umiliato in casa.

Non mi sorprese questa risposta. “Solo tre persone nella storia hanno fatto zittire il Maracanã con un gesto: il Papa, Sinatra e io”. Questa frase avrebbe potuto benissimo dirla Daniel.

 

 

 

 

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