Bentornato a me. Un nuovo me. Tante cose sono cambiate ed io sono qui a chiedermi se la scrittura si sia adeguata al mio nuovo modo d’essere. Per confermare ciò ho riletto i racconti precedenti. Beh. Devo ammettere di non essermi vergognato. Era come guardare un film per la seconda volta. Conosci già il finale, sai che il protagonista ha commesso errori e non ha notato cose che avrebbe dovuto ma nonostante tutto non riesci a biasimarlo. Forse avresti fatto lo stesso anche tu, mio caro nuovo Francesco.
Certo, sei meno ingenuo ed hai perso quella straordinaria purezza tipica delle anime fortunate che poco avevano conosciuto il torbido del genere umano. Hai meno slancio emotivo verso cose, luoghi e persone, gli avverbi di tempo ti spaventano/esaltano il giusto e vivi con il freno a mano tirato che è tipico della saggezza e della età adulta che hai sempre voluto sfuggire.
Una fase di trasformazione – Sei un’araba fenice rinata dalle proprie ceneri. Rinata con gli stessi tratti distintivi, lo stesso cuore ma con cicatrici grandi come monito. Cicatrici che altro non sono che vita vissuta, chilometri percorsi, viaggi insperati, gioie e dolori.
E adesso ti poni dinanzi a questa quarantena con rinnovate promesse. Meno voli pindarici e maggiore cautela. Quanta noia, cazzo!
Ma cosa sarebbe stata la vita, cosa ne sarebbe stato del genere umano senza i visionari? Senza coloro i quali non hanno imparato nulla dalle loro delusioni ed hanno spinto e creduto e amato senza soluzione di continuità?
Quanti viaggi a vuoto prima di arrivare alla meta. Quante cadute prima di fare quel grande salto. Quante sconfitte prima di arrivare a quella agognata vittoria.
Se ci fermassimo ogni volta che proviamo un dolore forte saremmo sempre fermi, costantemente impauriti dalla nostra ombra e da ciò che il passato ci ha insegnato.
Homer disse a Bart: “Hai fatto del tuo meglio e hai fallito. La lezione è: non provare mai”. I Simpson rappresentano una delle più grandi opere creative della modernità e lungi da me schierarmi contro Homer ma mio caro amico cianbelloso mi sa che ci proverò di nuovo. Lo farò a modo mio. Con maggiore cautela, magari, ma a rischio anche di farmi male. Se vivi la vita aspettando che ti colpisca forte prima di farlo te non hai davvero vissuto. E me lo hai insegnato proprio te che hai fatto a botte con Bush, che sei stato astronauta, Barone Birra ed hai osato sfidare Thomas Edison.
Vuoi vedere che alla fine non sei poi cosí cambiato?